Sommario: Il ritorno alle fonti documentarie, come metodo generale per rivedere giudizi storici faziosi e rimuovere conseguenti incrostazioni astoriche improprie, si applica in modo esemplare alla vicenda dei Borgia e di Lucrezia in particolare. Lo svelamento della corrispondenza cifrata, nella fattispecie due lettere intercorse tra la duchessa di Ferrara, Modena e Reggio, e il marito Alfonso I d’Este, contribuisce in modo significativo a far luce sulla natura autentica della donna più calunniata della storia moderna. Il modo in cui venne vissuto dai due coniugi un drammatico momento bellico del 1510 è rimasto per mezzo millennio misteriosamente nascosto “sotto ‘l velame de li versi strani”, vale a dire i segni di un alfabeto alternativo utilizzato per proteggere informazioni riservate nella corrispondenza diplomatica e tra principi rinascimentali. Un ruolo decisivo per rivalutare la figura di Lucrezia Borgia riveste il contenuto di due missive scambiate col marito duca, ed è emerso esattamente due anni fa, quando è stato da noi individuato e ricostruito il protocollo segreto tramite il quale i due testi erano stati vergati. Emerge la figura di una donna di trent’anni equilibrata e fedele, che gestisce la famiglia e il ducato mentre il marito è impegnato sul fronte bellico: tutto questo traspare da due lettere riservate e quindi verosimilmente sincere. Averne scoperto e divulgato il contenuto può servire a ristabilire la verità storica e ad ottemperare a un dovere di giustizia nei loro confronti.
Abstract: The return to the documentary sources, as a general method to review biased historical judgments and to remove resulting improper anti-historical encrustations, perfectly fits Borgia’s events, Lucrezia’s especially. Revealing the ciphered correspondence, namely two mail exchanged between the duchess of Ferrara, Modena and Reggio, and the husband Alfonso I d’Este, is of paramount importance to show the real character of the most defamed woman in the modern history. The way they lived a dramatic moment in 1510 has been concealed for half a millennium under symbols of an unconventional alphabet used to protect classified information in the communications between diplomats and princes of the Renaissance. The content of two letters exchanged with her husband and duke plays a crucial role in reconsidering Lucrezia Borgia’s position, and it came out exactly two years ago, when we identified and reconstructed the secret protocol used to encrypt the two texts. It emerges the figure of a sensible and faithful thirty-year-old woman, who manages the family and the duchy while her husband is engaged on the war front: all this appears from two confidential and, as such, likely sincere letters. The discovery and disclosure of their contents can be useful to re-establish the historical truth and to comply with a duty of justice towards the two consorts.