Pubblicate più di 300 schede nel sito dell’IIEB
Il data base, ideato e promosso dall’IIEB, sulla documentazione borgiana conservata nell’Archivio Segreto Vaticano prende forma grazie alla pubblicazione on line di oltre trecento schede relative allo spoglio completo dei primi due registri del papato di Alessandro VI (reg. Suppl. nn. 964 e 965, relativi ai mesi di ottobre-dicembre 1492).
L’accesso al data base è libero, semplice e diretto. Non c’è bisogno di alcuna registrazione. Nella barra di navigazione principale, cliccando sul campo “Recerca”, si aprirà un menu a tendina in cui tra le varie opzioni è presente il campo “db Documentació borgiana de l’Arxiu Secret del Vaticà”. Cliccandoci sopra apparirà a sua volta una schermata, in cui nella parte sinistra il ricercatore troverà la visualizzazione delle ultime schede pubblicate e nella destra il menu di ricerca.
Quest’ultimo menu permette di effettuare le ricerche sulle schede pubblicate attraverso tre diverse modalità. La prima permette di interrogare il data base riempiendo un campo di ricerca generale a proprio piacimento (“Cerca General”). La seconda e la terza, invece, permettono di selezionare le schede in base agli elementi intrinseci (cliccando sulla freccia presente nella parte destra della sezione denominata “Cerca per Camps” è possibile selezionare le opzioni di ricerca “Data”, “Contingut”, “Redacció” e “Observacions”) ed estrinseci (“Signatura”, “Tipologia”, “Matèria”) del documento.
Da adesso in poi il data base sarà continuamente aggiornato mediante l’inserimento e la pubblicazione di tutte le schede relative ai registri di cui a mano a mano sarà terminato lo spoglio. Allo stesso tempo, però, questo carattere di “lavoro in costante evoluzione”, che abbiamo attribuito al data base fin dalla sua ideazione, sarà mantenuto anche per le schede già pubblicate, che saranno costantemente aggiornate in seguito all’individuazione ed identificazione, nel corso dello spoglio dei successivi registri, di nuovi elementi che permettano una descrizione più precisa dei documenti. Ad esempio all’interno delle schede già pubblicate, per ogni supplica sarà aggiunta nel campo denominato “Observacions”, se individuata, la segnatura della corrispondente bolla, mentre il campo denominato “Contingut” sarà aggiornato con i nomi degli attori finora mancanti o la cui trascrizione era ancora incerta.
Per una descrizione più approfondita di tutto il progetto rimandiamo ai due ampi articoli di presentazione che sono apparsi su questo stesso sito web, rispettivamente nel mese di giugno[1] e luglio dello scorso anno.[2]
E’ certamente impossibile descrivere in poche righe la quantità e la qualità di informazioni che questo data base fornisce e fornirà in futuro ai ricercatori per approfondire la conoscenza di quello che è, senza ombra di dubbio, il papato più importante della storia del Rinascimento Europeo. Ma allo stesso tempo, con mire abbastanza più limitate, desideriamo offrire comunque, ogni qual volta ci saranno dei consistenti aggiornamenti del data base come in questo caso, una breve rassegna dei documenti più interessanti sulla famiglia Borgia e il suo ambito.
Reg. Suppl. 964 e 965
In questo gruppo di documenti Rodrigo Borgia appare in due suppliche in qualità di cardinale vescovo Ostiense e vicecancelliere della s.r.E. Lo troviamo impegnato in una causa contro un certo Juan de Conchillos per il possesso di un canonicato con prebenda e della sagrestia della chiesa dei Corporali di Santa Maria di Daroca e di altre chiese nella diocesi di Saragozza (reg. Suppl. 965, f. 61r) e come possessore del priorato della chiesa di Saragozza dell’ordine di Sant’Agostino, che aveva ceduto nelle mani del papa e che ora Pedro Sarchel, chierico di Saragozza e tesoriere del re di Spagna, desiderava possedere (f. 195v).
Il cardinale di Valencia Cesare Borgia è il destinatario motu proprio con il quale Alessandro VI gli concede di surrogare il defunto Joan Avallench nei diritti che quest’ultimo possedeva sull’arcidiaconato di Goëlo nella chiesa di Saint-Brieuc, in Francia (reg. Suppl. 965, f. 79r-v).
Un’altra presenza “borgiana” è quella di Beatrice de Borja i d’Arenós, sorella di Rodrigo, citata in una supplica come la mediatrice che permette l’assegnazione di un beneficio sotto l’invocazione di Santa Barbara nella chiesa di Valencia al supplicante Joan d’Andújar, presbitero della stessa diocesi (reg. Suppl. 965, f. 263r).
Il nome di Giovanni Borgia, nipote del papa e da lui in seguito nominato cardinale di Santa Susanna, è presente in una supplica con la quale chiede un arcidiaconato nella diocesi di Coimbra, in Portogallo, che si era reso vacante per la morte di un certo Juan (reg. Suppl. 964, f. 13r).
Joan Castellar, vescovo di Trani (in seguito, verso la fine del secondo pontificato borgiano, nominato cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere), è uno dei parenti che riceve più attenzioni da parte di Alessandro VI. Il papa con motu proprio gli concede la provvisione dell’abbazia della Santa Valle di Grazia, un canonicato e la relativa prebenda della chiesa di Tropea e le chiese parrocchiali di S. Maria Maggiore e di S. Veneta situate fuori le mura della stessa città, che si erano resi vacanti per la morte di Leonetto Sangi (reg. Suppl. 964, f. 14v). Inoltre gli concede i due canonicati con le relative prebende e annesse pertinenze nella chiesa di Cagliari e nella diocesi di Doglia, in Sardegna, che si erano resi vacanti per la morte di Nicola Segarra (reg. Suppl. 964, f. 229r).
Nell’ambito della gerarchia ecclesiastica segnaliamo due suppliche: una riguardante Oliviero Carafa, cardinale napoletano, e l’altra Pere de Cardona, vescovo d’Urgell. Alessandro VI concede al primo con motu proprio la provvisione di un canonicato con prebenda nella chiesa di Mallorca, vacante per la morte di Gaspar Descatlar (reg. Suppl. 965, f. 142r), mentre il secondo supplica di ricevere una dispensa per essere esentato dal bere vino durante la messa (f. 143r).
L’ambito diplomatico è rappresentato da Francisco Desprats, nunzio apostolico presso il re d’Aragona e la regina di Castiglia, il quale supplica di poter unire due benefici che possedeva nella diocesi di Cartagena (reg. Suppl. 964, 275r).
Molte sono inoltre le suppliche presentate al papa dai membri dell’aristocrazia spagnola. Tra queste citiamo quelle riguardanti Andrés de Cabrera e sua moglie Beatriz de Bovadilla, marchesi di Moya nella diocesi di Cuenca, perchè, su uno sfondo rappresentato da una religiosità e da pratiche di devozione che sembrano essere del tutto sincere, sono esemplificative delle modalità d’accesso dei giovani nobili spagnoli del tempo alle cariche ecclesiastiche.
All’interno dei due registri è possibile ricostruire un piccolo dossier di suppliche relative a questa famiglia che ebbe una grande influenza nella corte castigliana. I marchesi supplicano di ricevere due indulti in favore dei frati predicatori: uno per poter erigere una casa per le moniche dell’ordine di S. Agostino, che erano sotto la cura di questi frati, nei loro possedimenti (reg. Suppl. 965, f. 161v-162r) e l’altro, per poter ottenere un confessore appartenente a quest’ordine (f. 271r-v). Mediante altre suppliche, invece, tre dei loro figli, Fernando (poi I° conte di Chinchón), Pedro (poi cavalliere dell’ordine di Santiago) e Diego (poi cavaliere dell’ordine di Calatrava), fratelli clerici “sive scolares” della diocesi di Toledo, desiderando entrare nella milizia militare e clericale, sollecitano di essere dispensati per il loro “defectu etatis” (reg. Suppl. 965, f. 225r). Un quarto figlio della coppia, Francisco de Bobadilla, chierico della diocesi di Toledo (poi vescovo di Ciudad Rodrigo), di 20 anni di età, supplica, infine, che gli sia concesso un indulto per poter ottenere qualsiasi beneficio nei regni di Castiglia e León (f. 270v-271r).
Tra i giovani rampolli dell’aristocrazia spagnola che muovevano i primi passi nell’ambito della gerarchia ecclesiastica ci sembra degno di nota anche il valenzano Miquel Dassió. A solo 10 anni d’età, quando era già chierico perpetuo beneficiato nell’altare di S. Blasio nella chiesa di Valencia, egli riceve dal papa il canonicato con prebenda che Goffredo Borgia possedeva nella stessa chiesa e che aveva rinunciato nelle sue mani. (reg. Suppl. 964, f. 95v). Il papa gli concede anche una dispensa per poter usufruire di più benefici o pensioni nella chiesa di Valencia senza dover essere promosso negli ordini sacri necessari (reg. Suppl. 964, f. 94v-95r).
Segnaliamo, infine, alcune suppliche che riguardano gli ordini ecclesiastici. L’Ordine della Madre di Dio della Mercè “redemptionis captivorum” di Barcellona richiede diverse licenze per ottenere dei maestri in teologia di cui era carente a causa del voto di povertà seguito dai suoi frati (reg. Suppl. 965, f. 74v-75r, 75r-v, 75v-76r), mentre i monaci eremiti dell’ordine di San Girolamo un indulto per poter organizzare il loro ordine nel territorio spagnolo (f. 248r-v).
Note
[1] Ivan PARISI, “‘Papa Alexander VI, dominus beneficiorum’: Un progetto di ricerca sulla documentazione borgiana conservata nell’Archivio Segreto Vaticano promosso ed avviato dall’IIEB (1)”, Els Borja [web] (18/6/2016).
[2] Ivan PARISI, “‘Papa Alexander VI, dominus beneficiorum’: Un progetto di ricerca sulla documentazione borgiana conservata nell’Archivio Segreto Vaticano promosso ed avviato dall’IIEB (e 2)”, Els Borja [web] (1/7/2016).